domenica 12 agosto 2012



"Il fuoco tra le dita" dedicato a Maria Cumani

Un messaggio di palpitante attualità 


Messina

Nella libreria Circolo Pickwick è stato presentato dalla professoressa Giovanna Musolino il libro «Il fuoco tra le dita» - Il poeta e la danzatrice – a cura di Mariacristina Pianta e Alessandro Quasimodo (Editore Abramo - Catanzaro 2011), che contiene scritti inediti di Maria Cumani Quasimodo: prose, lettere, Racconti, un Carteggio con alcuni dei maggiori pittori del Novecento italiano, Monologhi, composti per una eventuale trasposizione teatrale, un Diario che va dal 1940 al 1946.
La relatrice ha tracciato innanzitutto un profilo biobibliografico della Cumani che nacque a Milano nel 1908 in una famiglia della buona borghesia milanese, fece studi classici e manifestò presto passione per la danza; fu allieva della Ja Ruscaja e in seguito tenne ella stessa corsi di danza.
Nel 1936 giovanissima incontrò in casa di Raffaello Giolli, suo professore di Storia dell'Arte, il poeta Salvatore Quasimodo e fu amore a prima vista. Un incontro che avrebbe segnato tutta la sua vita, una travolgente passione amorosa, che fu anche l'incontro di due sensibilità artistiche con tutto ciò che di proficuo scambio esso comporta.
Nel 1939 nacque il figlio Alessandro, nel 1948 si sposarono dopo la morte della prima moglie del poeta.
Danzatrice, coreografa, attrice di teatro e di cinema, la Cumani fu inoltre autrice di tre sillogi poetiche: Improvviso un vento, L'arte del silenzio, O forse tutto non è stato. Passando poi ad esaminare Il fuoco tra le dita, la Musolino ha osservato come da queste pagine, viene fuori il ritratto di una donna di ampia e raffinata cultura, e dalle eccezionali qualità creative, intellettive e umane, animata da un insopprimibile bisogno di esprimersi attraverso la sua più grande passione, la danza.
Uno spirito libero Maria Cumani che seppe in tempi non favorevoli e a costo di grandi sacrifici affermare il diritto alla propria indipendenza e alla difesa dei propri ideali.
Ella fu anche sostenitrice di valori quali la pace e la promozione delle donne nella società (vedasi il discorso tenuto al Congresso delle donne del 14/3/1953), che assieme a tematiche come la solitudine e il male di vivere, tra le più insistite nel libro, rendono il suo messaggio di palpitante attualità.
Per quanto riguarda la scrittura, ha concluso la relatrice, è da sottolineare la padronanza di un linguaggio, che consente alla Cumani di passare da analisi di grande lucidità, relative a problematiche esistenziali, a momenti in cui prevale una visione onirica della realtà. Non è un caso che la parola sogno ricorre spesso in questi scritti e che Sogni, danza, bambine e Alcuni sogni sono i titoli di due racconti.

Colpisce inoltre la capacità di scandaglio psicologico, che non è mai astratta elucubrazione mentale, ma affonda le radici, a volte dolorosamente, nel vissuto dell'autrice, per un bisogno innanzitutto di conoscere se stessa.
Molto apprezzate le letture dell'attore Alessandro Quasimodo di passi del libro e delle tre liriche dedicate da Salvatore Quasimodo alla Cumani: Delfica, Elegos per la danzatrice Cumani e L'alto veliero. (a.m.c.s.)

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